Per chi non ama fare il cinema ma guardarlo, per chi piange in sala e ride in salotto, per chi vorrebbe tanto capire Kubrick ma non ci riesce. Dall'idea di due ignoranti di cinema, privi di pregiudizi di genere, ironici e dinamici, affiancati da fidi collaboratori, un blog per tutti i gusti di ogni cinefilo medio di questa terra.
Benvenuti.

martedì 27 gennaio 2009

Hairspray - Adam Shankman

Wecolme to the 60's

Prima film, poi musical a Broadway e di nuovo film. Senza dubbio il musical di questo anno… remake cinematografico dell’ “Hairspray” di John Waters (1988) quello di Adam Shankman (anche coreografo) si dimostra all’altezza delle produzioni precedenti, anche di quella teatrale che debuttò a Broadway il 15 agosto 2002. Il film di Waters arrivò in Italia con il titolo Grasso è bello e decretò l’ultima collaborazione tra il regista e il travestito Divine che morì poco dopo la fine delle riprese.

Qui vediamo al suo esordio Nikki Blonsky (vorremmo tutti la metà delle energie che ha lei al mattino) nel ruolo che nell’88 fu di Ricki Lake, quello di Tracy Turnblad. Simpatica, intelligente e con un ritmo nel sangue da far invidia perfino a John Travolta che col suo travestimento e l’interpretazione convince fin dalla prima ap
parizione in scena. Interpreta, infatti, la madre di Tracy, casalinga oversize anni ’50, in un’epoca non facile ne’ per le donne ne’ per i neri, ma con un sogno al quale ha dovuto rinunciare molto rapidamente: una lavanderia automatica a gettoni. Sua antagonista una sempre più in forma Michelle Pfeiffer, votata ultimamente a ruoli da “cattiva” (come vedremo anche in Stardust, dove sarà una strega senza scrupoli). E’ la direttrice dell’emittente televisiva dove viene girato il programma per cui Tracy stravede e al quale vuole a tutti i costi partecipare, il Corny Collins Show, sponsorizzato dalla lacca per capelli Attack. Fa da sfondo un’America all’insegna dello stereotipo anni ’50, in una Baltimora in cui l’integrazione si sta piano piano affermando, in cui tutti sembrano usciti da un episodio di Happy Days ma dove gli anni ’60 avanzano senza freni e con loro anche “il tempo dei diversi”. Per quanto l’ambientazione non sia contemporanea, è evidente l’universalità di alcuni messaggi del film come il pregiudizio, non solo razziale ma soprattutto sociale (tema più attuale che mai in particolar modo negli Stati Uniti).

Il cast è decisamente stellare come in ogni musical che si rispet
ti, nomi come James Marsden nel ruolo di Corny Collins conduttore del programma, Queen Latifah rappresentante del popolo di colore costretto a guadagnarsi il rispetto che merita a passi di danza, Christopher Walken gestore di un negozio di scherzi e padre di Tracy, Amanda Bynes già vista in alcuni teen-movie e qui migliore amica della nostra eroina e infine Zac Efron, attore emergente che “fa l’occhiolino” (chi ha visto il film capirà) al pubblico adolescenziale. Seppure la scelta del cast è dettata anche da esigenze di produzione per accattivarsi gli spettatori nessuna delle star si dimostra mediocre; certo le musiche originali di Marc Shaimane e le coreografie di Adam Shankman aiutano a raggiungere livelli decisamente notevoli.

L’insieme è molto convincente, un musical con tutte le carte in regola insomma, certo se non vi piace il genere non fatevi troppe aspettative, le musiche si susseguono con ritmi coinvolgenti, all’insegna di un groove dilagante; sfido chiunque a non provare la voglia di ballare sulle poltroncine del cinema.

0 commenti:

Related Posts with Thumbnails

Lettori fissi

Ultimi Commenti

Ultimi commenti

  © Blogger templates ProBlogger Template by Ourblogtemplates.com 2008

Back to TOP