Per chi non ama fare il cinema ma guardarlo, per chi piange in sala e ride in salotto, per chi vorrebbe tanto capire Kubrick ma non ci riesce. Dall'idea di due ignoranti di cinema, privi di pregiudizi di genere, ironici e dinamici, affiancati da fidi collaboratori, un blog per tutti i gusti di ogni cinefilo medio di questa terra.
Benvenuti.

domenica 18 ottobre 2009

Up - recensione

Solo la Pixar si può permettere di cominciare un film non facendo proferire praticamente alcuna parola ai personaggi per i primi 15 minuti. Tutto ciò che accompagna le scene è la meravigliosa musica di un pianoforte in sottofondo, che scandisce l'incipit dell'ultimo straordinario sforzo dell'infallibile Pixar.

Come sempre, anche stavolta, troviamo eleganza, poesia ed umorismo in questo lungometraggio dalla storia a dir poco originale. Come accade quando si guarda Wall-e, anche con Up ci si sofferma a riflettere, a metabolizzare quello che le immagini ci suggeriscono. Pochi momenti intensi ma più che sufficienti a lasciare qualcosa... Chissà bene cosa... Di sicuro quanto meno un sorriso sornione mentre si esce dalla sala; di quelli che si hanno quando ci sente soddisfatti e compiaciuti, come dopo il pranzo di Natale per capirsi.

Indimenticabile il cane parlante Doug e le spledide musiche di Michael Giacchino, non nuovo alle colalborazioni con la Pixar per la quale ha lavorato anche agli accompagnamenti musicali de Gli IncredibiliRatatouille.
C'è chi già urla all'Oscar... vedremo, senza dubbio Up è l'ennesima riprova che il Leone d'oro alla carriera consegnato a John Lasseter (direttore creativo della Pixar e dei Walt Disney Studios) e ai registi della Pixar a settemebre di questo anno è stato ampiamento meritato.


Un film che con allegria e discrezione affronta temi seri, complicati, che ci mostra un modo diverso di vivere ma soprattutto di prendere la vita, trasformandola in una casa che vola in cielo attaccata a centinaia di palloncini, facendo sì che siano le cose noiose e semplici quelle che alla fine ci ricordiamo meglio.
Solo la Pixar può permettersi di essere così... Pixar!






Read more...

lunedì 12 ottobre 2009

District 9 - Recensione

Africa. Johannesburg. Su un vascello migliaia di individui, denutriti e mal ridotti approdano presso la città africana, profughi senza una dimora e senza la possibilità di tornare a casa.
Le istituzioni decidono di dare asilo politco e organizzano un campo di raccolta dove poterli ospitare finchè non sarà possibile studiare una soluzione migliore.
Tuttavia gli anni passano, la popolazione ospitata cresce di numero, la malavita comincia a dilagare nel campo organizzato, denominato Distretto 9, contrabbando, prostituzione, corruzione... "dove c'è una barraccopoli, c'è criminalità". Il Distretto 9, diventa un caso internazionale, il razzismo, la xenofobia e l'insofferenza crescono intorno a una tale problematica, priva di soluzione, che si sta prolungando troppo rispetto alle promesse governative.

Che dire? Sembra un tipico quadro da terzo mondo no? Una normale crisi umanitaria, in un normale e povero stato africano... E in effetti sarebbe proprio così, se non fosse per il fatto che i profughi sono migliaia di alieni la cui astronave è approdata alla deriva sul nostro pianeta, sopra la citta di Johannesburg, impossibilitati nel ripararla e ripartire, tenuti in quarantena dagli umani.

District 9 è un film quantomeno particolare, girato in stile documentario, porta sullo schermo una storia molto originale, ribalta cioè quella che è una situazione socio-politica tipicamente terrestre per inglobarla in una prospettiva interplanetaria. La storia è ricca di spunti di riflessione e il solo soggetto è molto suggestivo e rappresentato in modo incredibilmente verosimile... ovviamente l'aspetto più realistico è la presunzione degli umani, il cui unico scopo sembra quello di acquisire conoscenze scientifiche e belliche sulla civiltà esxtraterrestre... con ogni mezzo possibile.
Il personaggio più edificante e nobile è senza dubbio l'alieno protagonista che insieme al figlio ha l'unico desiderio di risalire sull'astronave e tornare a casa... penso che questo la dica lunga sui personaggi umani rappresentati.

District 9 è stato diretto e sceneggiato da Neill Blomkamp e Terri Tatchell, prodotto da Peter Jackson ed è ispirato al cortometraggio Alive in Joburg, diretto dallo stesso Blomkamp nel 2005. Il titolo scelto per la pellicola riprende fatti storici avvenuti in Sudafrica durante l'apartheid in un'area residenziale di Cape Town denominata District Six.

Read more...

venerdì 9 ottobre 2009

2012 - Il Trailer





Read more...
Related Posts with Thumbnails

Lettori fissi

Ultimi Commenti

Ultimi commenti

  © Blogger templates ProBlogger Template by Ourblogtemplates.com 2008

Back to TOP